Sardegna Mia

La Sardegna mi ha letteralmente salvato la vita

autunno in barbagiaIn seguito alla perdita di mio marito, un grave lutto al quale credevo di non poter sopravvivere, ho trovato rifugio in questa terra dagli immensi silenzi. Occhi e mente desiderosi di pace che si perdono nella meraviglie della natura: il profumo dei ginepri centenari del Gennargentu, l’orizzonte del mare che si tinge di fuoco al tramonto, spiagge di chicchi d’avorio incastonate nell’ambiente selvaggio. Dopo che la mia vita è stata travolta dal cancro, il 7 gennaio del 2018, dopo quell’ultima foto che mio marito Silvano mi scattò poco prima di morire pensavo che non avrei più avuto il coraggio di fare quello che per me era sempre stato normale: fotografare.

Quell’estate decisi che era arrivato il momento di disintossicarmi. Scelsi la Sardegna, l’Ogliastra, teatro di una delle nostre prime “classiche ferie d’agosto”. Momenti “ordinari” di una bellissima favola d’amore dei quali rimanevano solo immagini di noi, stampate su carta lucida, nomi di luoghi visitati insieme che fanno ancora male il cuore. Quella prima estate senza di lui è stata un’estate difficile, dura, incredibilmente faticosa ma, nonostante il dolore, timidamente iniziai a riprendere confidenza con la mia macchina fotografica. Nella stessa estate, quella del 2018, ho ritrovato tanti amici cari, ho conosciuto anziani centenari con i quali ho instaurato un profondo legame di rispetto e amicizia. Il mare cristallino ed il suono perpetuo delle onde, i mufloni che all’alba corrono saltellando sulle creste di Punta la Marmora, i piccoli paesi dove ancora oggi è possibile incontrare signore vestite in abito sardo, la religiosità potente e presente nelle tante processioni che ho visto e i sardi, persone meravigliose, grazie ai quali ho capito quanto siano importanti i rapporti umani, i piccoli gesti quotidiani.

La Sardegna mi ha aiutato ad allontanarmi dalle tossicità del nostro tempo, grazie a lei, a loro, ho iniziato respirare di nuovo, a non sentirmi più affogare nel disperazione. Entrando in punta di piedi, in questo mondo all’apparenza un po’ arcaico, ho imparato ad osservarlo, a conoscerlo, a fotografarlo. Mi piace conoscere le persone che ritraggo, parlare con loro e sapere come è stata la loro esistenza. Dicono che le mie immagini hanno un’anima, che riesco a trasmettere agli altri quel breve attimo di vita che fugge via senza essere notato, forse “il dopo” mi ha reso una persona migliore, questo è quello che la morte di mio marito e Sardegna mi hanno insegnato. È per questo che ho deciso di creare Sardegna Buzz, per raccontare, con parole ed immagini, la mia bella Sardegna.

Pensavo che non avrei più avuto il coraggio di fare quello che per me era sempre stato normale: fotografare

Chi Sono

Ho scelto la Sardegna… per tornare a vivere e riprendere confidenza con la mia macchina fotografica

Dalla Sardegna adottata

Ho conosciuto anziani centenari con i quali ho instaurato un profondo legame di rispetto e amicizia

A Chent’Annos, i Centenari di Sardegna

La Sardegna

contro la Tossicità del nostro tempo

Ho iniziato respirare di nuovo, a non sentirmi più affogare nel disperazione.
Entrando in punta di piedi, in questo mondo all’apparenza un po’ arcaico, ho imparato ad osservarlo, a conoscerlo, a fotografarlo.